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2016/11

Il giornalismo non etico può costare a Rolling Stone 7.5 milioni di dollari

L’”etica nel giornalismo” è stata derisa sia dai giornalisti entusiasti che dai giornalisti dei media mainstream. Hanno mentito su #GamerGate definendola una "campagna di molestie" basata solo su dicerie e diffamato chiunque volesse una migliore etica nel giornalismo dei media; pensavano di poter calunniare e diffamare il loro cammino verso la fama, e che non importa quante bugie avessero detto, tutto sarebbe stato accettato sotto la bandiera della lotta per la giustizia sociale. Bene, Rolling Stone ha imparato nel modo duro (e costoso) che essere un SJW e ignorare i fatti per promuovere un programma, diffamare le persone e diffamarle, ha un costo... un costo di 7.5 milioni di dollari.

Adland.tv ha riferito che l’articolo di Rolling Stone sullo stupro dell’UVA – una storia falsa che è costata alla gente la loro reputazione all’Università della Virginia e agli occhi del pubblico – ha paralizzato gravemente la rivista. La corte si è pronunciata contro Rolling Stone, dichiarandolo colpevole con l'accusa di calunnia e diffamazione.

Secondo il New York Post, nel verdetto la preside associata dell'UVA Nicole Eramo potrebbe ricevere 7.5 milioni di dollari, [Aggiornamento 11/5/2016: con ulteriori danni che potrebbero seguire]. Eramo è stato trascinato nel fango dai media per non essere stato più proattivo contro il gruppo di giovani accusati di stupro, anche se si è scoperto che lo stupro non è mai avvenuto.

Rolling Stone ha sostenuto la storia il più a lungo possibile dopo averla pubblicata alla fine del 2014, ma alla fine ha dovuto ritrattare la storia nel 2015 dopo che indagini critiche sull'articolo hanno rivelato che l'intera faccenda era basata su un'invenzione senza prove.

La rivista e altri media hanno provato ad usare la scusa che storie come il caso di stupro UVA e “Mattress Girl” fossero “avvii di conversazione” e che aiutassero a sensibilizzare sulla “cultura dello stupro”. La realtà è che queste invenzioni diminuiscono l’importanza delle vere vittime di stupro e dei veri casi di stupro, e rende difficile credere alle storie delle vittime reali quando si verificano queste situazioni.

L'esito della situazione che coinvolge la scrittrice di Rolling Stone Sabrina Erdely ha portato alcune persone a iniziare a indagare sulle storie precedenti, poiché alcuni si sono chiesti se forse anche altre storie potrebbero essere state il risultato di un'invenzione.

Alla fine, la giuria ha usato il martello della giustizia contro la rivista perché crede in qualcosa che Rolling Stone non crede: l'etica nel giornalismo mediatico.

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