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2019/10

I dipendenti Blizzard organizzano un piccolo sciopero per protestare contro la censura, inchinandosi alla Cina

Da una dozzina a 30 dipendenti della Blizzard Entertainment hanno organizzato un piccolo sciopero. I dipendenti protestano contro la sottomissione dell'azienda all'influenza totalitaria della Cina sulla loro stessa società e su quelle internazionali.

The Daily Beast ho parlato con uno dei dipendenti che ha preso parte allo sciopero, dove hanno detto...

"L'azione intrapresa da Blizzard contro il giocatore è stata piuttosto spaventosa ma non sorprendente. Blizzard guadagna molti soldi in Cina, ma ora l'azienda si trova in questa posizione scomoda in cui non possiamo rispettare i nostri valori."

Un utente su Reddit ha pubblicato un'immagine del piccolo sciopero nel pietra del focolare sub-reddit.

Non sembra molto, ma è già qualcosa.

Alcune persone pensano che sia un vuoto segnale di virtù, altri pensano che sia il tentativo dei dipendenti di provare a sgonfiare parte del calore che Blizzard sente.

Tuttavia, come notato da Brad Glasgow di Game Objective, anche se lo sciopero potrebbe fare notizia su Internet, è importante tenere comunque a mente la portata del pool di dipendenti di Blizzard, che arriva a migliaia.

La piccola ma notevole protesta dei dipendenti Blizzard arriva nel momento in cui l'azienda ha deciso di revocare tutti i premi in denaro e sospendere pietra del focolare campione di e-sport Chung “Blitzchung” Ng Wai.

Ad aggravare la questione è che la Cina ha recentemente vietato South Park dalla messa in onda sulla terraferma per aver criticato le politiche di censura della RPC e per la collaborazione della NBA con i comunisti per far crescere la propria rete di streaming. Anche la NBA lo è stata imporre la censura negli Stati Uniti espellendo i fan che mostrano un chiaro sostegno alla liberazione di Hong Kong.

La notizia era così diffusa perfino un senatore intervenne su quanto sembri grave che le aziende americane stiano imponendo una censura in stile cinese negli Stati Uniti

I giocatori, nel frattempo, riconoscono che probabilmente combatteranno da soli in questa lotta, e hanno utilizzato il potere dei social media e dei meme per informare le persone del tradimento di Blizzard, per lo più utilizzando Mei da Overwatch per aiutare a spargere la voce.

Altri hanno adottato un approccio più silenzioso ma proattivo cancellando i propri account Battle.net.

Non tutti, però, sono riusciti a chiudere i propri conti.

Tuttavia, sembra che Blizzard stia tenendo duro nella decisione di sospendere Blitzchung e licenziare i due commentatori, oltre a continuare a censurare i contenuti e sfruttare il proprio sostegno alla RPC nel continente.

La domanda più grande è: ci sono abbastanza persone che boicottano Blizzard a livello globale per intaccare le loro finanze più delle entrate che generano dalla Cina continentale?

(Immagine cortesia principale di Teodor Mitew)

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