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2018/11

Fade To Black, il controverso documentario sull'eutanasia volontaria arriva su Steam

Valve potrebbe attraversare una crisi morale quando si tratta di loli waifus e dell'olocausto che i giocatori stanno cercando di impedire che avvenga con giochi orientati agli anime sulla piattaforma Steam, ma qualcuno in Valve sembra sconcertato dall'idea di ospitare documentari controversi sulla piattaforma, indipendentemente da quanto macabro possa essere l'argomento. Dissolvenza al nero sembra essere un perfetto esempio dell'atteggiamento disinvolto che Valve ha nei confronti dell'apertura della piattaforma a contenuti più... socialmente divisivi.

Il film segue Peter Short, CEO di Shell Coles Express in Australia, che accumula entrate per oltre 6 miliardi di dollari all'anno. A Short viene diagnosticata una forma apparentemente incurabile di cancro esofageo e i medici gli concedono solo nove mesi di vita, proprio quando compie 57 anni.

Invece di diventare vittima di un percorso doloroso e straziante verso la morte, Short – e una troupe cinematografica opportunistica – decidono di esplorare l’opzione dell’eutanasia assistita. L'idea è quella di procurarsi una droga illegale conosciuta come Nembutal e contribuire a porre fine alla vita di Short prima che si manifestino gli effetti tortuosi e dolorosi del cancro.

Il documentario non parla solo di Short che acquisisce il farmaco e vuole porre fine alle sue sofferenze prima che diventino insopportabili. Il documentario in realtà riguarda la legalità del Nembutal in Australia e le aree moralmente grigie che circondano le ragioni per cui l'Australia non legalizzerà così facilmente l'eutanasia assistita.

Torrential Pictures esplora il tentativo di Short di legalizzare il Nembutal, con il film che mostra il suo stato degenerativo mentre politici e fanatici religiosi discutono sulle leggi e sugli aspetti religiosi dell'eutanasia.

Un aspetto interessante del film è che alcuni leader australiani credono che la legalizzazione di un farmaco come il Nembutal porterebbe a un completo collasso sociale, dato che molte persone che soffrono di depressione, persone che hanno una brutta giornata o addirittura – in un caso particolare che coinvolge un donna single di 80 anni: la solitudine potrebbe portare le persone a consumare Nembutal in un batter d'occhio.

In un certo senso, ci si deve chiedere se dovrebbe essere nei diritti di una società civile avere accesso a un farmaco che può porre fine in modo rapido e indolore alla sofferenza e porre fine a una vita con uno schiocco di dita. Oppure dovrebbe restare vietato per evitare che una massa di persone si suicidi?

Con paesi come il Giappone, la Corea del Sud e gli Stati Uniti che vedono un aumento dei giovani maschi eterosessuali che si suicidano a un ritmo allarmante – come riportato da 10 Magazine, Nikkei, e il Fondazione americana per la prevenzione del suicidio – ci si dovrebbe chiedere esattamente in che modo l’eutanasia legalizzata influenzerebbe le nazioni sviluppate? E le società potrebbero funzionare meglio o peggio se le persone che non vogliono vivere se ne andassero presto?

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