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Industry News
2019/07

Tulsi Gabbard chiede aiuto agli americani per decostruire Google, il monopolio della censura di Facebook

La speranzosa democratica Tulsi Gabbard ha sperimentato in prima persona parte della censura di Google quando ha tentato di pubblicare annunci sul gigante dei motori di ricerca, ma le è stato impedito di farlo dopo essere diventata un elemento di ricerca con pulsanti di interesse durante i dibattiti democratici. Gabbard trasmettere la censura di Google al pubblico, ma ovviamente la questione è stata rapidamente minimizzata dal momento che le grandi aziende tecnologiche non vogliono davvero che nessuno discuta di censura sulle loro piattaforme, soprattutto quando viene fatta per intromettersi nelle elezioni nazionali. Gabbard, nel frattempo, ha pubblicato un video chiedendo alle persone di unirsi a lei nella lotta contro il monopolio della censura di Google, Facebook e Twitter.

KotakuInAction2 ha notato il nuovo video, che Gabbard ha ironicamente pubblicato sul suo canale YouTube il 29 luglio 2019.

Il video non è di tendenza su YouTube... ovviamente.

Il pezzo promozionale di due minuti va dritto al punto: i big della tecnologia stanno censurando le persone senza alcuna supervisione, anche quando le persone non infrangono nessuna delle regole, e lo stanno usando non solo per soffocare la parola e limitare l'accesso alle informazioni, ma anche per manipolare le elezioni e ingegnerizzare socialmente le persone.

Beh, tecnicamente Gabbard in realtà non menziona l'ingerenza elettorale o le parti di ingegneria sociale, ma lei si riferisce implicitamente alle relazioni ciò ha sottolineato che Google sta manipolando le elezioni e sta manipolando socialmente le persone, oltre a limitare l'accesso alle informazioni in base a “contenuto limite”.

Dopo che Gabbard ha sentito il freddo dito della censura scivolare senza invito nelle mutande del suo diritto alla libertà di parola, si è affrettata a reagire con un Causa da 50 milioni di dollari contro Google per aver violato tali diritti.

La retorica di Gabbard secondo cui Google, Facebook e Twitter rappresentano un problema per gli americani rispecchia quella del presidente in carica, Donald J. Trump, che ha anche sottolineato che il grande monopolio della censura tecnologica è una questione apartitica che colpisce tutti gli americani. Trump ha dichiarato di sì incontro con le aziende ed esplorare opzioni normative, ma la grande domanda rimane ancora: cosa faranno riguardo alla censura?

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